Entrando nella parrocchiale e rivolgendo lo sguardo all’altare sulla destra, dopo la cappella intitolata al Crocifisso, troviamo quella dedicata al culto della Madonna d’Itria, di proprietà della confraternita omonima, che ospita un retablo (datato 1772-1785) dell’artista Antioco Diana. L’oro domina le decorazioni dell’opera; dorate sono le quattro colonne tortili che separano le nicchie, così come i motivi floreali che le incorniciano e quelli che ornano la predella. La nicchia centrale accoglie il gruppo scultoreo di scuola napoletana acquistato nel 1733 raffigurante la Madonna d’Itria con due schiavi liberati, in quelle laterali si trovano il simulacro di san Raimondo Nonnato e san Benedetto, anch’essi di scuola napoletana. Il paliotto davanti all’altare è adornato con elementi floreali che imitano quelli in marmi policromi intarsiati.
Retablo della Madonna d’Itria
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