Entrando dall’ingresso principale della parrocchiale e guardando verso l’altare, sulla sinistra troviamo la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, di proprietà dell’omonima confraternita sin dal 1650, che custodisce un retablo tardo cinquecentesco raffigurante i Misteri del Rosario.
L’altare ligneo è frutto di alcuni rimaneggiamenti (1772-1781 e 1862) che hanno interessato sia la struttura che i dipinti come si è scoperto grazie all’intervento di restauro della Soprintendenza di Cagliari. Proprio durante questi lavori la pulitura della predella ha permesso di riportare alla luce la rappresentazione, datata 1772, dei confratelli, delle consorelle e della battaglia di Lepanto del 1571, nascosti sotto uno strato pittorico che imita il marmo. Non stupisce la scelta di inserire tra i Misteri del Rosario questo avvenimento considerata la sua importanza per la storia della Cristianità. Durante il periodo di lotta contro i turchi infatti grazie all’opera dei Domenicani si assisté ad un incremento della devozione verso il rosario che veniva utilizzato per le preghiere contro le eresie musulmane. Il retablo è diviso in tre parti sovrapposte, in quella inferiore si aprono tre nicchie che custodiscono le statue di san Basilio, san Sebastiano e della Madonna che consegna il rosario a san Domenico. La nicchia centrale, ingrandita nel 1862, conservava sino a quella data una statua della Madonna con bambino, oggi conservata nella chiesa di san Giuliano. Le nicchie sono inframezzate da tavole pittoriche che raffigurano quattro dei cinque misteri dolorosi. La parte mediana ha al centro la rappresentazione della crocifissione e ai lati di questa, tra colonne scanalate, quattro clipei con il bassorilievo dei misteri gloriosi. Nella parte superiore invece è rappresentata l’incoronazione della Vergine. La mancanza dei misteri gaudiosi fa supporre che una parte dell’opera sia andata perduta negli anni.