Comune di Selargius
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Benvenuti a Selargius

Trentamila abitanti circa e un territorio ricco di storia e tradizioni: sono alcuni dei tratti distintivi di Selargius. Un Comune dalla forte identità, racchiusa in parte nello stemma riportato nel gonfalone e nelle insegne municipali: una croce marmorea tardogotica su colonna con capitello corinzio (sa cruxi ‘e marmuri), un tralcio di vite con grappolo d’uva, due spighe di grano e due fenicotteri in volo a ricordare il legame col vicino stagno di Molentargius e con quello ormai scomparso di Pauli.

Incastrato tra Cagliari, Monserrato, Sestu, Settimo San Pietro e Quartucciu, il territorio di Selargius custodisce testimonianze importanti del periodo prenuragico, soprattutto nel sito di Su Coddu/Canelles, località alla periferia dell’abitato, dove scavi archeologici hanno portato alla luce un vasto insediamento di Cultura Ozieri (3.500-2.800 a.C.). Ma non mancano anche le testimonianze di epoca fenicio-punica e romana, risalenti ai tempi in cui il paese iniziò a essere un importante centro della raccolta del sale.

Nel centro storico del Comune di Selargius sono conservate diverse case campidanesi, edificate con mattoni di fango crudo (ladiri) e dotate di un portico (sa lolla) affacciato su un grande cortile. Nella piazza Si ‘e Boi, accanto all’antica distilleria oggi riconvertita in Teatro Civico, trova spazio la monumentale parrocchia dedicata alla Beata Vergine Assunta, sacro edificio del XV secolo con pianta a croce latina. Immancabile una visita nella vicina chiesetta di San Giuliano, che custodisce al suo interno un crocefisso ligneo di fine Cinquecento.

E ancora ricordiamo: il santuario di San Lussorio, edificato presumibilmente già nel corso del secolo XII in forme romanico-pisane e inserita tra i Santuari Cristiani d’Italia; la moderna chiesa campestre di Santa Rosa realizzata con murature in pietra di arenaria e dotata di un impianto a croce latina.

Ma Selargius ha tanto altro da offrire. In primis Sa Coja Antiga, il matrimonio in catene diventato ormai un appuntamento imperdibile anche fuori dai confini regionali. Un evento ricco di fascino, che da quasi un secolo si ripropone con immutato successo, tanto da essere inserita dalla Regione Autonoma della Sardegna tra le manifestazioni di interesse regionale.

Dal punto di vista enogastronomico grande importanza rivestono la coltivazione, la raccolta e la lavorazione dei capperi, apprezzatissimi e richiesti anche all’Estero. Fiori all’occhiello del territorio selargino sono inoltre il pane di grano duro nelle diverse varietà di pane quotidiano (moddizzosu e civraxiu) e quello delle feste (coccoi pintau o pane degli sposi) che viene ancora oggi decorato e cesellato con gran cura e dedizione dalle donne selargine. E ancora i dolci a base di mandorla dolce, di uva passa e di sapa, e il vino che, prodotto in gran quantità dalla prima metà del XX secolo, ha consentito al territorio di ottenere prestigiosi riconoscimenti.

Dott.ssa Roberta Relli
L’assessore alle attività produttive, sviluppo economico,
innovazione, politiche culturali e di spettacolo

Comune di Selargius

Audioguida
Biblioteca comunale (ex casa Putzu)
Chiesa di san Giuliano
Chiesa di san Lussorio
Chiesa Santissima Vergine Assunta
Parco archeologico e chiesa di santa Rosa
Chiesa di sant’Antonio
Sa cruxi ‘e marmuri
Semu’ Selargius Museum
Antichi portali di Selargius
Area archeologica di su Coddu/Canelles
Ex casa canonico Putzu
Piazza Si ‘e Boi

Il Comune di Selargius

Lo stemma del Comune di Selargius

“D’azzurro, alla colonna posta a destra, munita di capitello e di base, fondata su altra base allargata, scalinata di due, cimata dalla croce latina trifogliata, il tutto d’argento e fondato in punta, esse basi attraversate da due spighe di grano, d’oro, decussate, il fusto della colonna accollato dal tralcio di vite, pampinoso di tre, di verde, fruttato di uno, in alto a sinistra, di rosso; il tutto accompagnato da due fenicotteri al naturale, volanti in banda abbassata, uno sull’altro, posti nel canton sinistro del capo e nel fianco sinistro”

Il territorio di Selargius

Il territorio di Selargius, situato nell’estremità meridionale del Campidano, tra Cagliari, Monserrato, Sestu, Settimo S.Pietro, Quartucciu e Quartu S.Elena, si presenta come una superficie sub pianeggiante (a 10m s.l.m.) interrotta da deboli colline. A Sud dell’abitato di Selargius si estende lo stagno di Molentargius che, in passato per via del sale, ha rivestito una notevole importanza per l’economia della zona.

Selargius nel Medioevo

Il Comune di Selargius in età giudicale faceva parte del Giudicato di Càlari e più precisamente apparteneva alla curatoria del Campidano fino al 1258. Il suo nome volgare è Cerarjus o Cerargius, per le molte officine di cera. Inoltre era capoluogo di mandamento e il suo tribunale di 4 classe aveva giurisdizione sopra i comuni di Pirri, Pauli-Pirri e Sestu. Successivamente passò ai pisani, agli aragonesi e per brevi periodi agli arborensi. Dopo anni di guerra con alterne vicende, a seguito della sconfitta definitiva dei Sardi, Selargius fu incorporata nel gran feudo di Quirra sotto i Carroz.

In breve

Città metropolitana di Cagliari
Altitudine: 10 m s.l.m.
Superficie: 26,7 km²
Abitanti: 27.911
Patrona: Santa Maria Vergine Assunta
Coordinate: 39°15′13.17″N – 9°09′38.25″E

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