Con il dipinto “Festa campestre in Sardegna” (1861), oggi conservato alla Pinacoteca nazionale di Sassari, Giovanni Marghinotti ci offre uno spaccato di vita della Sardegna dell’ottocento portandoci indietro nel tempo e facendoci rivivere uno degli eventi più sentiti dell’epoca: la festa di san Lussorio. L’importanza di questo momento è testimoniata dalla grande affluenza di persone, radunate intorno al santuario, le quali vengono raffigurate vestite con gli abiti tradizionali tipici dei diversi paesi, intente a godersi la festa: chi balla accompagnato dal suono del tamburo e “de su sulittu” (flauto tradizionale), chi mangia, chi beve e chi si guarda teneramente negli occhi come i due innamorati al centro della scena.
Questa fotografia del passato ci aiuta a capire come doveva apparire il santuario nelle sue linee originali prima delle vicende che ne causarono il degrado e delle trasformazioni che subì nel corso degli anni successivi alla realizzazione del dipinto. Ad esempio sono ben visibili il portico completo di cui oggi rimane solo l’arco e sulla parete destra i contrafforti dove attualmente sorge casa Soro.